Amare è un sentimento talmente potente e pervasivo che (ha spiegato la neuropsicologa Daniela Lucangeli) contiene al suo interno tutte le emozioni sia negative che positive, facendo girare tutta la ruota di Plutchick in un istante in chi lo prova. Senza l'Amore non c'è vita e molti, anche se non lo sanno, lo provano più di quanto loro stessi ne siano consapevoli. "L'amor che move il sole e l'altre stelle", diceva il sommo poeta Dante, ed in effetti ci rendiamo conto che aveva perfettamente ragione, visto che le ultime ricerche in "Neurobiologia dell'Amore" dimostrano che questo sentimento libera dopamina, il neurotrasmettitore essenziale non solo per l'innamoramento ma sopratutto per la formazione di legami affettivi stabili e duraturi nel tempo, garantendo così la continuità della specie non solo umana ma animale in generale. Quando prova Amore, il cervello si attiva in ogni sua parte e le aree deputate alla funzione cognitiva si adoperano per "razionalizzare" i sentimenti, ragionare sui contenuti emotivi trovando un senso alle emozioni che di volta in volta si presentano nel flusso dell'Amore: questo processo, guidato dalla dopamina (l'"ormone di Buddha", come lo chiama G. Rosati) permetterebbe perfino l'Empatia, cioè la capacità di ricondurre un comportamento altrui ad uno specifico stato mentale (la "mentalizzazione" permessa dalla dopamina, in Schuster et alt., Plos Biology 2023).
E' normale, quindi, che chi ama profondamente, tiene all'oggetto del suo Amore e cerca di preservarlo non in senso egoistico ma in senso altruistico, non per il proprio bene ma per il bene dell'altro. Ma l'Amore, per quanto sentimento universale e cosmico, non basta da solo a garantire nel tempo la magica continuità dei rapporti e delle relazioni di ciò che amiamo. Spesso, travolti dai sentimenti, non ci accorgiamo di Amare senza al contempo Proteggere chi amiamo, e che le due dimensioni psichiche non sono affatto uguali.
Proteggere non è soltanto l'atto di difendere qualcosa da possibili danni o minacce, ma è anche un'attività nella quale l'Empatia si attiva al massimo grado per andare in aiuto dell'altro e soddisfare i suoi bisogni specifici, mettendolo al riparo da possibili danneggiamenti. L'azione del Proteggere è resa, per dare un esempio, dall'immagine della chioccia che tende le ali sopra i pulcini affinchè non si bagnino per il temporale in atto: l'azione del proteggere è concreta, si "fa", va a "riparare" concretamente oggetti e persone allo scopo di toglierle preventivamente da situazioni negative potenzialmente dannose. Tra Protezione ed Amore c'è di mezzo la capacità previsionale (mediata dalle aree forntali dell'encefalo) in senso altruistico: che cosa bisogna "riparare" della vita non nostra, ma di un altro organismo, per dare continuità alla sua vita. Bisogna precisare che Protezione non significa "impedire che l'altro faccia esperienze" ma esattamente il contrario: permettere all'altro di attraversare le esperienze della vita rimanendo, per quanto possibile, "incolume" dalle negatività e dai danni possibili... che è, alla fine, il vero scopo dell'Amore.